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La Fattura Elettronica: corso operativo e casi pratici

Docente:

Durata:

3h

Destinatari:

Operatori e funzionari degli Uffici Provveditorato, Approvvigionamento beni e servizi e Liquidazione parcelle di lavoro autonomo.

Obiettivi:

La fattura è un documento europeo, recepito dall’ordinamento italiano. Tutte le transazioni che abbiano un operatore economico come protagonista devono essere documentate tramite una fattura, salvo espressa deroga di legge (ad es. certificazione dei corrispettivi art. 22 DPR 633/72 o esenzione dall’emissione die documenti). Primo obiettivo è quello di esaminare la fattura dal punto di vista della Direttiva Europea 2006/112/CE e la sua traduzione nella legislazione nazionale, nel DPR 633/72 all’articolo 21. Il corso intende fornire ai partecipanti la piena conoscenza della gestione della fattura elettronica al fine di assicurare la padronanza dei meccanismi documentali e contabili utili alla gestione dei processi di fatturazione. Focalizzazione specifica verrà dedicata agli Enti Pubblici che emettono fatture a privati anche per servizi a domanda individuale.

Materiale Didattico:

- slides esplicative predisposte dal docente con un percorso logico e consequenziale di esposizione ed approfondimento della materia
- analisi dei materiali prodotti dalle autorità preposte alla gestione delle imposte e dei contributi trattati.

Programma:

Il documento fattura: la sua collocazione nella sistematica dell’imposta sul valore aggiunto
Gli elementi fondamentali della fattura ai sensi dell’art. 21 DPR 633/72.
Quando sorge l’obbligo di fatturazione in relazione alle cessioni di beni, mobili e/o immobili, ed alle prestazioni di servizio.
Cosa significa “emettere” una fattura.
Anche la fattura elettronica deve rispettare la normativa tributaria sostanziale.
Le diverse sfere di operatività della fatturazione elettronica:
Fatture tra operatori economici (Business to Business, B2B)
Fatture tra operatori economici e Pubblica Amministrazione (Business to Government, B2G)
Fatture tra operatori economici e privati (Business to consumer B2C)

La fattura elettronica
La fattura elettronica non è un nuovo tipo di fattura ma una fattura veicolata in modalità elettronica.
La fattura elettronica come risultato dell’evoluzione legislativa europea: le Direttive 2001/115/CE e 45/2010/UE trasfuse nella Direttiva “madre” 2006/112/UE.
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate 24 Giugno 2014, n. 18: gli elementi fondamentali della fattura elettronica e la sua distinzione dalla tradizionale fattura cartacea.
L’acronimo AIL (autenticità, integrità, leggibilità): quali soluzioni tecnico-giuridiche sono adatte a declinare tali criteri.
Il ruolo della firma elettronica nella normativa europea.
Le regole di conservazione delle fatture elettroniche: la declinazione nella normativa italiana tra Codice dell’Amministrazione Digitale e DPR 633/72.
Tempistiche e modalità di conservazione.

La fattura elettronica verso la pubblica amministrazione (FEPA)
Il quadro normativo:
- la legge 24 Dicembre 2007, n. 244 che ha introdotto la fatturazione elettronica obbligatoria verso la Pubblica Amministrazione,
- il DM 3 aprile 2013, n. 55 recante “Regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche”.
Gli allegati al D.M. 55/2013: le specifiche tecniche.
La nomenclatura del file fattura: le firme elettroniche utilizzabili.
Il formato della fattura, le modalità organizzative per la corretta gestione della FEPA, i sistemi di trasmissione e ricezione della fattura.
Esame completo del formato .xml: non ci sono alibi per contestare la mancanza di uno o altro campo, il tracciato è uguale per tutti!

Focus sui campi principali:
- codice univoco ufficio (cenni sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni),
- regime fiscale,
- tipologia documentale (distingue una fattura da una parcella o da altro documento),
- modalità di rappresentazione delle righe dettaglio,
- codici natura per fatture senza IVA,
- CIG e CUP in fattura elettronica.,
- il campo “Riferimento normativo”: rapporti con il codice “Natura”.
La problematica dello split payment e la sua gestione in fattura elettronica.

Campi obbligatori e campi facoltativi: la grande utilità di taluni campi facoltativi nei processi di gestione e pagamento delle fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione.
La responsabilità dell’utente che accetta o rifiuta le fatture: un ruolo spesso misconosciuto.

La gestione dell’imposta di bollo sulle fatture attive della Pubblica Amministrazione: il conteggio dell’Agenzia delle Entrate nel sito “Fatture e Corrispettivi” (ma occorre sempre la verifica degli importi): proposta di comportamento operativo.
I corretti modi di riaddebito dell’imposta di bollo al cliente.
La PEC: come si accredita il canale. Elementi di presidio della casella per evitare problemi di ricezione. Sommaria analisi dei rapporti tra PEC (ed altri sistemi di ricezione/trasmissione di cui sotto) e gestionale di contabilità: cosa è opportuno presidiare per evitare di “perdere” fatture.
Gli altri sistemi di trasmissione: cooperazione applicativa esposta su rete Internet per soggetti non attestati su rete SPC, trasmissione dati tra terminali remoti con protocollo FTP, sistemi esposti su rete Internet fruibile attraverso protocollo HTTPS.
Il “postino” della FEPA: il ruolo del Sistema di Interscambio (SDI), l’infrastruttura informatica del Fisco.
Cosa fa il “postino”: i controlli (tecnici e non di merito) operati dallo SDI.
Se una FEPA non passa il controllo dello SDI: i principali codici di scarto ed il significato fiscale dello scarto della fattura.
Come controllare se una fattura è stata emessa, ricevuta, scartata rifiutata:
I controlli che lo SDI non può invece fare: necessario un check puntuale della fattura in tutti i suoi campi (ad es CIG).

Flow chart di controllo:
I passaggi e le verifiche lungo il tracciato della fattura fino a giungere alla decisione se: accettare o rifiutare una fattura elettronica?
Il rifiuto della fattura non sarà più libero dopo la pubblicazione del DM: solo 5 casi di rifiuto, praticamente si procederà quasi sempre con note di credito.
La fattura elettronica è costituita dal file .xml che giunge nel protocollo della pubblica Amministrazione: che valore ha quindi la rappresentazione cartacea della medesima attraverso i programmi di lettura sul sito SDI e nei principali software di riferimento (cosiddetto figlio di stile)?
Le note di variazione art. 26 del DPR 633/72: che segno devono avere? E quale tipologia documentale? La posizione in merito dell’Agenzia delle Entrate.

Il “postino” (SDI) e le sue ricevute:
- ricevuta di scarto,
- di consegna,
- di esito committente,
- di mancata consegna,
- di avvenuta trasmissione della fattura con impossibilità di recapito,
- notifica di decorrenza termini.
Formato e lettura delle ricevute e loro interpretazione sistematica.
La tormentata vicenda della privacy.

Focus specifico sui documenti dei professionisti:
- parcelle,
- campi differenziali rispetto alle fatture di servizio,
- cassa professionale,
- ritenuta di acconto,
- assenza di split payment.

La fattura elettronica verso i privati (FEPr)
La decorrenza dell’obbligo: perché le Pubbliche Amministrazioni sono assolutamente coinvolte nel processo.
La fattura elettronica obbligatoria nei confronti dei privati (B2B o B2C) è una deroga al principio della equivalenza dei documenti: necessaria (e concessa) autorizzazione UE.
La fatturazione attiva della P.A. avviene con l’emissione di una FEPr!!: panoramica sui principali comparti pubblici (Enti Locali, Enti di Ricerca, Agenzie, Università, Policlinici…) interessati all’emissione della fattura elettronica per servizi in conto terzi.
I soggetti esonerati: i contribuenti forfettari esonerati nel privato ma non verso la Pubblica Amministrazione.
Il rovescio della medaglia della fatturazione attiva: i beni/servizi acquistati per realizzare la prestazione in conto terzi (da documentare con la FEPA).
Il tracciato della FEPr: quasi identico a quello della FEPA, in .xml.
Nomenclatura del file.
Analisi dettagliata dei campi.
Il diverso formato di trasmissione.
Il codice destinatario: situazione un po’ più complessa di quella della FEPA.
Il ruolo dei sette “zero” per privati (B2C) e forfettari, il ruolo delle sette “X” per le fatture attive ai non residenti (consigliato), il ruolo del codice a sette caratteri nelle transazioni tra operatori economici (B2B).
La “registrazione dell’indirizzo telematico”: rende indifferente cosa si scrive nel campo “destinatario”.
Le fatture elettroniche verso privati (B2C) o forfettari non identificati e/o senza pec e quelle che per vari motivi non consentono un indirizzamento univoco: l’area web specifica dell’Agenzia delle Entrate.
L’indicazione del canale PEC coi sette “zero”: casistiche.
Il documento cartaceo per i rapporti B2C e nei rapporti con l’estero: profili operativi.
I canali di trasmissione/ricezione: PEC, SdiCOOP (Sistema di Cooperazione applicativa su Rete Internet), SdiFTP (Sistema di trasmissione dati tra terminali remoti basati su protocollo FTP), servizi informatici messi a disposizione dal sito “Fatture e Corrispettivi”.
Le modalità di accreditamento.
La nomenclatura del file .xml.
Focus sulla PEC: quante ricevute vengono visualizzate al momento di trasmissione.
Il primo invio della PEC.
I requisiti fondamentali della fattura elettronica verso privati: identici a quelli della FEPA ma non vi è obbligo di firma elettronica.
Momento di effettuazione dell’operazione: la fondamentale importanza del campo del formato .xml: su questo campo si giocano i tempi di gestione fiscale delle fatture.
Le tempistiche di trasmissione: allungamento dei termini ai sensi dopo la conversione del Dl 34/2019.

Focus fiscale:
La registrazione delle fatture emesse.
La rilevanza delle date in fattura e dell’attestazione di emissione dello SDI: se emetto la fattura il 30 Giugno entro quanto la posso annotare nei registri ed a quale liquidazione concorre?
L’assenza della possibilità di rifiuto delle fatture a differenza di quelle verso la Pubblica Amministrazione (anche se la forbice si sta riducendo anche per la P.A.)
La registrazione degli acquisti: criteri e tempistiche per l’esercizio del diritto di detrazione alla luce di principi unionali e delle modifiche alla normativa IVA nazionale operate dal D.L. 119/2018. Analisi delle circolari dell’Agenzia delle Entrate nn. 1/2018 e 13/2018.
Il sistema delle ricevute nella fatturazione attiva verso privati: Ricevuta di consegna, ricevuta di scarto, ricevuta di impossibilità di recapito, notifica di metadati.
Le differenze con le ricevute delle fatture PA ed il perché.

La fatturazione delle prestazioni sanitarie nel 2019: i problemi di privacy per le prestazioni sanitarie verso persone fisiche, fattura elettronica per le persone giuridiche se non riportano dati sanitari sensibili.

L’allegato alla fattura elettronica: sua funzione e suoi limiti probatori.

L’ “Esterometro”
Fonte normativa. Periodicità.
La fatturazione attiva delle P.A. consente di evitare il listing delle operazioni verso soggetti non residenti: come si compila e si trasmette a SDI ed al committente una fattura elettronica.
L’apertura dell’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 14/2019, per le autofatture di acquisto da soggetti Extra UE, ma non per l’integrazione di fatture UE!
Suggerimenti operativi per ridurre al minimo il contenuto dell’esterometro.

Focus operativo sulle funzionalità presenti nel sito “Fatture e Corrispettivi”: Esercitazione pratica.

Aspetti particolari comuni alla fepa ed alla fepr

Lo sconto in fattura: modalità di rappresentazione nella fattura elettronica
La fatturazione dei SAL in edilizia
Le spese accessorie: modalità di rappresentazione in fattura elettronica
La fattura elettronica ed il ciclo passivo: un salto di qualità?
Gli arrotondamenti e il loro posto nel tracciato.

Obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi
L’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi: decorrenza dell’obbligo per le Pubbliche amministrazioni e possibili motivi di esonero.

I decreti Mef del 16/05/2019. Il documento commerciale.

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